un'indimenticabile cerimonia di matrimonio Bengalese

la cerimonia di matrimonio Bengalese di Sumouli e Alfredo

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Nel cuore di Torino, tra le antiche mura del Palazzo Ceriana Mayneri, si è svolto uno dei riti laici più belli, un’indimenticabile cerimonia di matrimonio Bengalese, affascinante connubio di culture, amore e tradizione. Protagonisti di questo splendido giorno sono stati Sumouli, bellissima sposa indiana, e Alfredo, originario di Torino e conquistato dalla cultura e dalle tradizioni del Paese nativo della sposa. Ho avuto l’onore e la gioia di celebrare questo matrimonio, perdipiù in una duplice cerimonia: la prima con Rito Bengalese, per omaggiare la sposa, e il secondo con rito occidentale, per tributare il giusto riconoscimento al Paese dello sposo e alla sua città natale.

Un palazzo storico come location da favola

Il maestoso Palazzo Ceriana Mayneri, sede del Circolo della Stampa di Torino, è stato lo scenario perfetto per questa celebrazione unica. Le sale cariche di storia e l’atmosfera aristocratica hanno creato un’ambientazione magica per questo matrimonio laico che ha unito Oriente e Occidente.

Il percorso che ho fatto insieme a Sumouli e Alfredo nei mesi precedenti alla cerimonia è stato un cammino di conoscenza e approfondimento della ritualità e della simbologia propria della cultura indiana e oggi voglio raccontarvi alcuni momenti della loro cerimonia e il significato degli oggetti e dei gesti che sono stati compiuti durante il rito bengalese.

Borondala: un vassoio pieno di doni per lo sposo

La cerimonia ha avuto inizio con l’entrata dello sposo, accompagnato da una musica tradizionale indiana e accolto da Noor, amica della sposa, che lo ha salutato e gli ha dato il benvenuto offrendogli cibi rituali: un dolce al cucchiaio, frutta fresca e un calice d’acqua. Il vassoio di canna di bambù, contenente gli oggetti di buon auspicio per gli sposi, è stato appoggiato per ben tre volte sulla fronte, sulle spalle, sul petto e all’altezza delle ginocchia dello sposo in segno di rispetto e accettazione nella famiglia della sposa. Questo rituale è chiamato “Borondala“.

L’ingresso della sposa

Il momento in cui la sposa ha fatto il proprio ingresso, vestita con l’abito tradizionale indiano e con le mani dipinte dalle linee eleganti del tratto dell’hennè è stato uno dei momenti più emozionanti della cerimonia. Sumouli aveva il volto nascosto da due foglie, perché stava coprendo il proprio sguardo in attesa di posarlo, per la prima volta, sul volto dello sposo. Sposo e sposa si incontrano infatti qui e ora per la prima volta e questo primo sguardo segna l’inizio della loro vita insieme, in cui entrambi si specchiano negli occhi dell’altro. È questo l’inizio della loro unione. Alfredo attende con trepidazione il momento in cui potrà guardare negli occhi Sumouli e quando questo avviene, sposi e invitati trattengono a stento l’emozione. A questo punto gli sposi si scambiano reciprocamente le ghirlande di fiori che portano al collo. Questo gesto all’interno della cerimonia segna il primo passo dell’accettazione reciproca come marito e moglie.

Gatchhora: l’intreccio delle vesti degli sposi

A questo punto un caro amico della sposa si avvicina a Sumouli e Alfredo per compiere la Gatchhora, ovvero intrecciare un nodo con i lembi dei due abiti degli sposi. Questo gesto simboleggia l’unione delle loro anime per almeno sette vite. Per assistere gli sposi in questo momento cruciale della cerimonia e compiere questo importante gesto appare Vineeth, che è arrivato apposta dal lontano Bahrain per essere vicino agli sposi. Ogni gesto è compiuto con estrema cura e solennità. Quindi si procede al momento culminante della cerimonia bengalese: le Saat Pheras, ovvero le Sette Promesse.

Saptapadi: i Sette Passi rituali nella cerimonia di matrimonio Bengalese

Il Saptapadi è una tradizione vedica antica di 5000 anni che in sanscrito significa sapta – sette, padi – passi. Gli sposi compiono sette giri intorno al fuoco sacrificale, pronunciando le sette promesse di matrimonio, con tutti i loro cari come testimoni. Questo rappresenta i sette principi e le promesse che si fanno l’un l’altro; ogni giro è chiamato “phera“. Saptapadi è più di sette voti, sono sette serie di affermazioni positive e preghiere profonde all’Anima Suprema o Paramatma.

Secondo le credenze indù, i matrimoni si celebrano in cielo e, camminando sette volte mano nella mano intorno al fuoco rituale, le due anime si uniscono per sette vite, il che implica che il matrimonio dura oltre la morte.

In un matrimonio bengalese, lo sposo guida le prime quattro phera intorno al fuoco, seguito dalla sposa che compie le ultime tre con il suo sposo al seguito.

Significato dei voti nuziali

I voti nuziali sono pronunciati dagli sposi come espressione delle loro intenzioni future e delle promesse che desiderano mantenere nella loro vita matrimoniale. Le promesse comprendono quasi ogni aspetto della vita matrimoniale: dai ruoli individuali alla promessa di mettere la felicità dell’altro al primo posto. La promessa è quella di entrare nell’unione come pari. Non solo per gli indù, durante una cerimonia di nozze vedica, ma anche in tutte le altre culture, le promesse di matrimonio delineano gli stessi obiettivi: impegno per tutta la vita, devozione e rispetto reciproco.

Le sette promesse rituali della cerimonia di matrimonio Bengalese

La cerimonia delle sette promesse è stata eseguita seguendo il seguente rituale:

  • Prima Promessa: gli sposi hanno camminato insieme intorno al fuoco sacro, rappresentante Agni, il dio del fuoco. Questo simboleggia la prosperità e l’abbondanza nella vita coniugale.
  • Seconda Promessa: durante questa fase, Sumouli e Alfredo hanno promesso di coltivare la forza e la fiducia nella loro unione, superando le sfide, insieme.
  • La terza promessa è stata dedicata alla prosperità finanziaria e al sostegno reciproco nella gestione delle risorse familiari.
  • Quarta Promessa: in questo momento, molto commovente, gli sposi hanno promesso di amarsi e rispettarsi l’un l’altro, come migliori amici e confidenti.
  • Quinta Promessa: la quinta promessa è stata incentrata sulla cura delle persone amate, inclusi genitori e familiari.
  • Sesta Promessa: gli sposi hanno promesso di condividere gioie e dolori, supportandosi l’un l’altro in ogni aspetto della vita.
  • Settima Promessa: la cerimonia si è conclusa con la settima promessa, un impegno eterno a rimanere fedeli e amorevoli l’uno verso l’altro per tutta la vita.

Ogni promessa è stata sottolineata con un giro simbolico in cerchio eseguito dagli sposi legati l’uno all’altra dal lembo delle tuniche: ognuno, prima lo sposo, poi la sposa, ha recitato le parole di impegno che simboleggiano l’importanza di ciascuna fase della vita matrimoniale. La cerimonia delle sette promesse è stata un momento di profonda connessione tra Sumouli e Alfredo, un’occasione unica in cui hanno espresso il loro amore e impegno reciproco di fronte a parenti e amici.

Testimoni e invitati: componenti fondamentali

Durante la cerimonia, i testimoni degli sposi hanno avuto un ruolo significativo, partecipando alle offerte e sostenendo gli sposi nel loro viaggio matrimoniale; hanno rappresentato la comunità di amici e familiari che sosterrà la coppia lungo il cammino della vita coniugale. Per sottolineare questa vicinanza, gli sposi mi hanno chiesto di formulare un augurio collettivo a loro rivolto, da pronunciare tutte e tutti insieme al termine della cerimonia e questo è stato un momento di grandissima emozione e coinvolgimento, per il quale ho cercato parole speciali e uniche che conferissero ancora più solennità al momento.

Gli ospiti presenti hanno assistito, e partecipato, con emozione a questa cerimonia di matrimonio Bengalese; per molti di loro è stata insolita e affascinante e ne hanno apprezzato la bellezza e la profondità. L’atmosfera è sempre stata carica di amore, rispetto e sentimento d’unione e alleanza tra due culture così diverse, ma allo stesso tempo complementari, rendendo questo matrimonio un evento davvero memorabile.

Una cerimonia di matrimonio Bengalese indimenticabile

La cerimonia con rito bengalese di Sumouli e Alfredo è stato un evento straordinario che ha celebrato l’amore in tutte le sue sfaccettature. La cerimonia bengalese ha mostrato il rispetto e l’apprezzamento per la cultura di Sumouli, mentre la cerimonia occidentale (di cui scriverò in un prossimo post) ha rappresentato l’unione di due anime affini. Questa giornata rimarrà impressa nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di parteciparvi, un esempio di come l’amore possa superare qualsiasi barriera culturale.

In veste di celebrante umanista sono felicissima e grata per aver avuto l’opportunità di accompagnare gli sposi in questo percorso di vita che li ha condotti al loro giorno più bello, il giorno del loro matrimonio.

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