Tra tutti i riti al femminile che amo celebrare e che mi sta particolarmente a cuore c’è il “Cerchio tra Donne”, un’esperienza coinvolgente e avvolgente, nel vero senso della parola, che propongo spesso a gruppi di donne amiche, “conoscenti o donne che non si sono mai incontrate prima, al fine di sperimentare e rafforzare la cosiddetta “sorellanza” o anche denominata solidarietà femminile.
Con il termine “sorellanza” intendo la presa di coscienza e il potenziamento del senso di appartenenza, di auto-mutuo-aiuto e di consapevolezza che le donne partecipanti al cerchio hanno modo di percepire e di vivere, insieme ad altre donne, della propria femminilità e della profonda unione che hanno con la Natura, che, non a caso, è femmina ed è chiamata “Madre Natura”. Attraverso e grazie all’esperienza del “Cerchio tra Donne” è possibile percepire e stabilire un contatto molto forte con tutte quelle connessioni agli elementi sensibili e soprasensibili presenti nel mondo attorno a noi per poi condividerli con le altre donne all’interno del Cerchio.
Perchè proprio un cerchio? Bè, la figura del cerchio ha numerosi significati e rimandi simbolici: il cerchio è emblema di armonia e si lega alla rappresentazione del movimento immutabile, fluido e circolare del cielo. Tale ciclicità richiama anche i ritmi della Natura e il susseguirsi delle stagioni, ognuna con il proprio bagaglio di colori, frutti, fiori e peculiarità. Il cerchio simboleggia anche il ciclo mestruale e quindi quel periodo tipico del genere femminile che accomuna tutte le donne una volta al mese in una fase particolare della propria vita (nell’età fertile) ma che rimane, comunque, anche oltre l’età fertile, un momento di condivisione e di peculiarità di genere. Il cerchio non ha inizio e non ha fine, ha la stessa forma del Sole, della Luna, che è indubbiamente legata al ciclo delle basse e delle alte maree e anche delle nascite, e di tutti i pianeti che sono (e qui non entriamo in merito se a torto o a ragione) in qualche modo legati alla definizione dei segni zodiacali e di alcune influenze caratteriali e umorali.
Il cerchio è rotondo come l’occhio, come l’anello che nella nostra tradizione, anche matrimoniale, è simbolo di legame profondo e di unione spirituale; il cerchio ha la stessa forma di braccia che si abbracciano e, infatti, vuole essere un abbraccio collettivo e di gruppo tra donne che desiderano condividere un’esperienza di unione profonda e avvolgente e rafforzare così il concetto di solidarietà femminile. Il cerchio, inoltre, definisce uno spazio sicuro, un luogo di protezione all’interno del quale si sospende ogni giudizio e si è libere di esprimersi e di “giocarsi” in prima persona nella propria originale unicità, senza dover mentire alle altre partecipanti, senza dover mostrarsi diverse da quello che si è, senza essere obbligate a fingere e senza il timore di dover dimostrare qualcosa a qualcuno.
E quando mai ci capita una situazione del genere nella nostra vita quotidiana?
Per tutti questi motivi propongo di ritrovarsi almeno una volta all’anno ed esprimere solidarietà femminile in un “Cerchio tra Donne”, soprattutto in alcuni momenti e in determinate date, quali, ad esempio, il 21 giugno, nel giorno del solstizio estivo, oppure in occasione dell’8 marzo, la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Nel primo caso potremo trarre vantaggio dalla bella stagione e dal clima estivo per ritrovarci all’aperto, magari su un prato, sotto un cielo stellato e con i piedi nudi a contatto con l’erba morbida, nel secondo, probabilmente, potremo approfittare di una giornata fresca di quasi primavera per costruire il nostro Cerchio nelle ore più gradevoli della giornata, riparate dalle fronde di un bosco o sulla sabbia di una spiaggia marina che gode ancora di quella tranquilla e sonnacchiosa atmosfera di fine inverno.
Vestiremo un abbigliamento comodo, colorato e variopinto (meglio evitare il colore nero, che è assenza di luce, mentre è possibile avere qualcosa di bianco, intendendo tale colore come somma di tutti i colori). Preferiremo un vestito o una gonna ampia e potremo indossare anche collane, bracciali e anelli che, anch’essi, ci ricordano la figura del cerchio.
Ognuna porterà con sé degli oggetti e dei doni simbolici da condividere e con i quali “apparecchiare” lo spazio protetto del Cerchio: su un telo o una coperta colorata, metteremo candele, di ogni foggia, aroma e colore, fiori freschi, matite colorate, sassi e pietre che sono a noi cari, spezie ed essenze profumate, con le quali potremo, aggiungendole eventualmente a dell’acqua, dedicarci reciprocamente un pediluvio profumato, come coccola da regalare e da ricevere. Intoneremo insieme un canto, mettendo in primo piano lo strumento primordiale che tutte noi abbiamo in comune: la voce. E allora chi conduce il gruppo (spesso la sottoscritta oppure una donna del gruppo che ha voluto organizzare il Cerchio e che desidera condurlo di persona, avendo me accanto come spalla e braccio destro) darà, nel vero senso della parola, il “La” al canto che potrà essere solo una semplice melodia che si ripete, o un vero e proprio canto fatto di parole, non troppe nel numero e non troppo difficili da ricordare, proprio per permettere a tutte le partecipanti di unire la propria voce ed esserci veramente, senza sentirsi a disagio o sotto pressione.
Se lo vorremo, potremo prenderci del tempo e qualche minuto di silenzio per scrivere su un cartoncino colorato una parola o una breve frase di ispirazione, da condividere con le altre donne e da portare nel cuore una volta terminato il Cerchio. Spesso suggerisco di “appendere” tali cartoncini a un ramo o a un filo teso e di lasciarli svolazzare al vento, come pensieri ben auguranti e porta fortuna, affinché i nostri buoni propositi e le nostre parole di sostegno e reciproco incoraggiamento possano davvero spiccare il volo e andare nel mondo per renderlo un luogo più accogliente e ospitale.
Nell’esperienza del “Cerchio tra Donne” quello che importa è esprimere la solidarietà femminile, sentirsi parte di un Tutto, sapere che non si è sole ad affrontare le difficoltà, le fatiche e le tristezze di tutti i giorni (e chi non ne ha?), ma di poter contare sulle altre donne, amiche, madri, nonne, zie, figlie, cugine, colleghe di lavoro o compagne di studio, tutte inequivocabilmente sorelle.
E quando due sorelle stanno spalla a spalla, chi ha una chance contro di loro?
Se poi stanno tutte in cerchio…